Mi accorgo solo ora che è molto tempo che non scrivo ricette sul mio piccolo blog. Voglio che il post di oggi apra “il mio anno scolastico” e che sia il primo di una serie che spero di poter impostare con maggiore frequenza. Dò per scontato che quasi tutti siano ormai rientrati dalle vacanze, le due settimane centrali di agosto sono finite e molta gente oggi torna alla propria scrivania, al proprio pc e all’odioso neon verdastro che in men che non si dica trasformerà l’abbronzatura in un tristissimo color demi trasparente malaticcio.
Inoltre il bel tempo e il caldo afoso sembrano lontani, non nego di approfittare io stessa di questa grigia giornata per scribacchiare qualcosa.
Ma se l’estate sta finendo e il caldo se ne va, la sottoscritta infila il grembiule e si mette in cucina.
Ecco di seguito la ricetta della pasta che, rispetto al solito, è un po’ più lunga perché è necessario preparare i pomodori confit che devono stare in forno a bassa temperatura per oltre due ore.
Ingredienti per quattro persone:
400 g di spaghetti alla chitarra
750 g di fave (ho usato quelle surgelate che si trovano al supermercato)
4 filetti di acciughe sott’olio
500 g di pomodorini datterini
sale
pepe
3 spicchi di aglio
timo
origano
1 cucchiaio di zucchero
4 ciuffetti di finocchietto selvatico
La prima cosa da fare è preparare i pomodori confit. Lavare i pomodorini e tagliarli a metà. Disporli, con il lato del taglio verso l’alto, su una teglia ricoperta di carta da forno, aggiungere l’aglio tagliato a fettine, l’origano, il timo, una spolverata di zucchero e sale. Versare un filo d’olio e mettere in forno preriscaldato a circa 150° per due ore. I pomodori si devono asciugare mantenendo poco succo ma un concentrato della loro dolcezza. Appena pronti mettere da parte.
Mentre i pomodori cuociono si ha tutto il tempo (pure troppo) di preparare il resto.
Sbollentare le fave per 5 minuti, scolarle e sciacquarle con acqua fredda. Iniziare il noiosissimo lavoro di pulitura delle stesse levando la pellicina dura che le ricopre.
In una padella scaldare un filo d’olio, aggiungere i filetti di acciuga e uno spicchio d’aglio. Una volta fatto questo “soffritto” togliere l’aglio ed aggiungere le fave. Devono saltare a fiamma alta per altri 10 minuti circa. Aggiustare di sale (non dovrebbe essere necessario perché la sapidità è data dalle acciughe) ed aggiungere una macinata di pepe.
Con il frullatore ad immersione frullare metà delle fave fino ad ottenere una crema molto liscia, aggiungendo un bicchiere d’acqua ed un filo d’olio.
Bollire la pasta in acqua salata e nel frattempo ultimare la preparazione del condimento. Riaccendere quindi la fiamma sotto le fave, aggiungere i pomodorini confit, e un cucchiaio della crema. Allungare con un mestolo di acqua di cottura. Scolare la pasta molto al dente e metterla nella padella per ultimare la cottura amalgamando bene i componenti.
Servire versando un mestolo di crema preriscaldata in ciascuna fondina, posare al centro un nido di spaghetti e guarnire con pomodorini e fave (che saranno inevitabilmente rimasti sul fondo della padella) oltre ad un rametto di finocchietto selvatico come guarnizione. Un giro d’olio e il piatto è pronto.
In abbinamento un Franciacorta Satèn che si sposa bene con la delicatezza degli ingredienti utilizzati.
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